Torino, Juric: “Il Monza gioca molto bene”

Dalla sala delle conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino, il tecnico Ivan Juric presenta la partita contro il Monza. Ecco le sue dichiarazioni.

Singo e Schuurs out complicano i piani?
“Il Monza gioca bene a calcio, è una squadra che domina perché ha giocatori tecnici con idee e sono completi. Singo tornerà la prossima, magari anche Schuurs potrebbe rientrare”

Quindi Schuurs può già rientrare?
“E’ una roba da poco, la tempistica è più o meno per la prossima. Zima torna, Radonjic ci vuole ancora un po’ e Aina tornerà la prossima settimana”

Superga?
“E’ una grande emozione vedere così tanta gente, è stato emotivo per Buongiorno”

Che fine campionato sarà?
“Saranno cinque battaglie, sono estremamente soddisfatto del nostro cammino: ora bisogna mantenere questa intensità mentale e di fare il massimo, se perdi quello si vedono i difetti. Dobbiamo credere in ciò che stiamo facendo, mettendoci grande determinazione come Buongiorno sul gol che ha fatto a Genova. Tutto sommato, abbiamo fatto oltre le mie previsioni per come eravamo partiti tra mille domande. Vedo una grande crescita da quando è arrivato Ilic, sarebbe un peccato non sfruttare questo momento e dobbiamo dare il massimo”

Come mai questi risultati altalenanti?
“Non siamo una squadra da Europa League, abbiamo sbagliato poche partite e siamo stati sempre al massimo. I risultati sono stati altalenanti perché non siamo una grande squadra, altrimenti saremmo con la Juve, il Milan e le altre”

Un giudizio su Miranchuk
“Sta facendo bene con le sue caratteristiche, ha fatto tante belle cose. Lo vedo felice e sorridente, è un segnale che sta bene e spero sia determinante. Ci sono giocatori che hanno un passato difficile con gli infortuni e bisogna stare attenti a dosarli, senza andare oltre. L’altro giorno mi è piaciuto molto Seck, ha fatto belle cose a Genova”

L’attacco è al completo con Sanabria e Pellegri: come li gestirà?
“Sanabria è il nostro attaccante di riferimento, l’altro giorno poteva fare due gol. Pellegri deve ritrovare la condizione migliore”

L’anno prossimo che tipo di gioco potrebbe fare?
“Non ci penso…sono troppo concentrato sul presente. Non posso rispondere, penso solo a queste partite”

Com’è il nuovo portiere Popa?
“Non lo conosco, ognuno fa il suo”

In trasferta siete da Champions, in casa meno: ci sono motivazioni?
“Non ricordo l’anno scorso, forse avevamo fatto meglio in casa. Noi puntiamo a giocare sempre uguale, non ho mai preparato una gara diversamente se in casa o fuori. Quest’anno va meglio fuori casa, ma non credo ci siano problemi in casa”

Qualche aneddoto su Palladino?
“Abbiamo giocato insieme, l’ho portato a Crotone verso novembre e ha fatto una decina di partite di livello assoluto tanto che siamo saliti in A. C’è amicizia e stima, condividiamo le idee e sta facendo benissimo. Può arrivare in alto, tutti noi di Gasperini arriveremo in alto. Anzi, siamo già in alto: è uno stile di gioco che dà i suoi frutti”

Come mai recuperate poco quando andate sotto?
“Io voglio vincere, se recupero o lo faccio subito non mi ossessiona”

Avete avuto tanti infortuni muscolari: avete fatto riflessioni?
“E’ una tematica che mi ossessiona e mi piace analizzare il cammino di un infortunio, capire come arriva. La prima cosa è il cambio di metodo di lavoro, un po’ come Praet l’anno. Se prendi giocatori che hanno avuto problemi in passato, c’è grande possibilità che si stirino. Possiamo crescere per vedere il recupero di un giocatore, ma ci sono annate in cui lavori triplo e non succede niente e poi come questa che lavori meno e ne hai di più. E’ importante anche il motore di un giocatore: chi ha la fisicità per giocare ad alta intensità oppure se deve andare oltre. Dobbiamo fare meglio quando li prendiamo, possiamo vedere chi stiamo prendendo e che capacità ha per giocare ad alta intensità. E’ una parte fondamentale dello sport, ma c’è anche una componente del caso: a volte non puoi fare nonostante controlli tutto. Spesso si parla di allenamenti intensi, io penso che questo concetti ha distrutto migliaia di ragazzi: non hanno permesso loro di crescere, li hanno bloccati. In altri sport si lavora di più, nel calcio si dice che si lavora troppo ma non è vero. Dobbiamo perfezionarci e diventare più scientifici per capire meglio”

Ha la tentazione di farli lavorare?
“A Verona li ammazzavo, il volume di lavoro era 50% di più di quest’anno e non abbiamo mai avuto problemi, solo con Kumbulla che aveva fastidi alla schiena ma poi a gennaio lo abbiamo risolto. Vedendo gli altri campionati, qui siamo a livelli bassi di scienza e di capire i recuperi. Siamo indietro, specialmente i giovani li stiamo buttando via. Dovrebbero lavorare il triplo, bisogna lavorare di più e ognuno più individualizzato. Rodriguez è un giocatore che passa tre ore al giorno dal fisioterapista: per me è un allenamento, per mantenersi così deve fare così. Io gli tolgo sempre qualcosa di lavoro, ma fa sempre lavoro individuale per mantenere la sua forma. E noi dobbiamo andare verso l’individualizzazione del lavoro. Bisogna migliorare su questo”