“Certe notti la strada non conta e quello che conta è sentire che vai”. Così recita la canzone di un grande artista tifoso nerazzurro come Ligabue ed è proprio così che l’Inter dovrà affrontare la mission impossible di questa sera. Già perché guardare al risultato dell’andata (la strada) di certo non aiuterà gli uomini di Inzaghi perché la distanza è sostanziosa, ma la vittoria ritrovata in campionato, i gol dei due bomber davanti, la spinta dell’ambiente nerazzurro, la determinazione dei leader (il sentire che vai) saranno elementi essenziali per provarci. Dopo dieci anni l’Inter è tornata a disputare le fasi ad eliminazione diretta della Champions League e questa sera servirà la partita perfetta, che potrebbe anche non bastare, per poter raggiungere i quarti che invece mancano da undici anni. A rendere il tutto ancora più epico ci sarà un teatro speciale, quello di Anfield Road, nel quale sono andati in scena già tanti spettacoli del genere, imprese folli in un saliscendi continuo di emozioni grazie alla spinta di quel pubblico meraviglioso. Il Liverpool non perde in casa in campionato da un anno mentre in Europa l’ultima sconfitta risale alla scorsa edizione della Champions ai gironi contro l’Atalanta, questi dati aggiunti al 2-0 da cui si partirà questa sera rendono bene l’idea dell’Everest che dovrà essere scalato dai nerazzurri questa sera.
A differenza della gara di andata, nonostante l’assenza di Barella per squalifica, Inzaghi potrà contare su due soluzioni in più non da poco. Infatti sono tra i convocati sia Correa che Gosens, già entrambi in campo nell’ultima gara di campionato contro la Salernitana, con il tedesco subito autore di un assist a Dzeko sul quinto gol. Sulla sinistra ha recuperato Perisic, che dovrebbe partire dal primo minuto, in mezzo al campo invece Vidal sostituirà Barella e in attacco dovrebbe essere riconfermato il duo Lautaro-Dzeko con il Tucu e Sanchez pronti a subentrare. Saranno invece al completo i Reds, con il solo dubbio Firmino dal primo minuto in attacco, e con l’unico assente Matip, sostituito dal giovane Konate già nella gara di Milano. Le chiavi tattiche del match potrebbero essere da una parte l’alternanza in regia di Brozovic e Calhanoglu, per non dare punti di riferimento al reparto avversario, ed in più le sovrapposizioni e l’accompagnamento in fase offensiva dei due braccetti Skriniar e Bastoni, tanto mancati nella gara d’andata. Mentre davanti servirà la tecnica del Cigno di Sarajevo e la ferocia del Toro di Bahia Blanca nei duelli uno contro uno con i centrali avversari. Dal lato dei padroni di casa lo sbilanciamento in avanti della formazione di mister Inzaghi certamente potrà esaltare la corsa e la tecnica di Salah e Manè, la gestione del pallone dei palleggiatori di centrocampo e gli strappi qualitativi dei due terzini, ma non si scopre certo oggi che il Liverpool è una corazzata candidata alla vittoria finale ed inevitabilmente qualcosa andrà concesso.
Dalle conferenze di ieri pomeriggio si capisce da un lato la volontà dell’Inter di giocarsela fino alla fine, come del resto già dimostrato a San Siro imponendo il suo gioco senza alcun timore reverenziale, e di volersi misurare con queste grandi sfide ed a questi livelli, basta leggere le dichiarazioni forti di Bastoni di ieri per capirlo. Dall’altro lato Jurgen Klopp è consapevole del fatto che i nerazzurri arriveranno ad Anfield non per trascorrere qualche giorno di vacanza ma con tanta determinazione e le parole di rispetto e di esaltazione dell’ambiente interista utilizzate ieri dal tecnico tedesco lo dimostrano. Insomma i tifosi in trasferta a Liverpool e quelli sintonizzati da casa dovranno assolutamente unirsi al “You’ll never walk alone” iniziale e non abbandonare la propria squadra in questa impresa, perché lo spirito non è quello di chi ha già raggiunto l’obiettivo degli ottavi e vuole mollare, e perché d’altronde “chi si accontenta gode così così…”