Il commissario tecnico dell’Ungheria Marco Rossi prende la parola dalla sala stampa del Dino Manuzzi. L’allenatore italiano, capace di qualificare i magiari all’ultimo Europeo, ha iniziato nel migliore dei modi questa Nations League, battendo 1-0 l’Inghilterra. Ecco le sue dichiarazioni: Quali sono le sue prime impressioni? Come sta l’Ungheria fisicamente? “Stiamo bene, i ragazzi hanno recuperato bene. Chiaramente, quando c’è così poco tempo non ti alleni e svolgi un lavoro di recupero. Dai vari test sembra però i ragazzi abbiano recuperato e domani all’inizio della partita saremo al 100%. Lavorando da ct, in Italia ci torno spesso: non manco dall’Italia da tanto tempo e quando torno in Italia sto con la mia famiglia. Però l’emozione c’è, perché sostanzialmente dopo 10 anni siamo partiti dall’essere sconosciuti in Ungheria all’affrontare la nostra Nazionale, Questa sera ancora no, anche se ho incontrato Mancini e il suo staff, ma domani sera ci sarà un tumulto”. Che Italia si aspettava e si aspetta domani? Si aspettava un’Italia fuori dal Mondiale? “Il fatto che l’Italia non si sia qualificata al Mondiale è stato un shock per tutti, per noi italiani ma anche per chi non lo è. Ha dimostrato di essere una grandissima squadra e lo è ancora: purtroppo, ha avuto tanti episodi avversi che si sono protratti fino alla gara con la Nord Macedonia. Qualche episodio fortunato c’era stato durante l’Europeo, ma dopo tutto è stato contro. In Italia, specialmente nel calcio, vogliamo essere i migliori, ma in questo momento dobbiamo accettare che non siamo i migliori ma tra i migliori. Mancini ha dimostrato di avere visione e credo che per il futuro immediato e prossimo saranno parte della Nazionale diversi giocatori che sono stati mandati a casa per ragioni varie, ma l’Italia è giovane e ha qualità e quantità. Io, da tifoso italiano ma anche da addetti ai lavori sarei molto meno catastrofista per questa mancata qualificazione al Mondiale”. Che ricordi ha di Cesena e di questo stadio? “Chiaramente, parlando dell’Italia sono di parte ma Cesena e la Romagna, ma anche l’Emilia, sono posti rinomati nel mondo per ciò che possono offrire. A Cesena venni per la prima volta nell’89 e riuscimmo a mantenere la Serie B, vincendo lo spareggio. Poi ci ho giocato altre volte e ho ricordi piacevoli: spero di mantenere la stessa falsariga domani, ma sarà molto complicato”. Che giudizio ha di questa Nations League? Per noi è ottima. Non so quante altre volte avremo la possibilità di misurarci contro nazionali di questo livello e poi grazie alla Nations League ci siamo qualificati all’Europeo: non ci fosse stata la Nations League, saremmo stati eliminati nel 2019. Questa Nations League ci darà punteggio per poter prendere parte ai play-off nel caso in cui non dovessimo qualificarci all’Europeo. Per noi è molto utile, per Germania, Italia e Inghilterra può essere diverso ma è un calendario UEFA e bisogna seguirlo e rispettarlo”. Non ha perso 13 gare contro squadre superiori a voi nel Ranking, qual è il vostro segreto? “Ci siamo riusciti diverse volte, ma altre volte no. Ricordo il 3-0 del Portogallo o il 4-0 subito in casa dall’Inghilterra. Dipende da una serie di situazioni: contro l’Italia domani per poter sperare in un risultato favorevoli dovremo essere perfetti o quasi sotto l’aspetto tattico, non commettere errori individuali e sperare che il nostro avversario non sia in una serata di grazia, altrimenti sarà impossibile portare a casa il risultato. Ci sono delle differenze, noi lavoriamo sempre sulle nostre debolezze e speriamo tramite il lavoro di fare in modo che anche la fortuna ci dia uno sguardo. Io parlo spesso di fortuna, ma è la verità: nel calcio non decidi se mettere la palla un centimetro fuori o dentro, ma quell’episodio può decidere la partita. Noi lavoriamo per far sì che la fortuna si giri dalla nostra parte, ma se l’Italia gioca come sa e può per noi sarà molto difficile ottenere risultati”. Tra te e Mancini chi può attendere con più tranquillità la partita? “E’ difficile… Io non credo di attendere tranquillamente questa partita e anche Roberto, per la situazione che s’è venuta a creare, probabilmente è nella stessa situazione. Dispone di tante cose in più rispetto a noi, ma già il fatto che l’Italia ci rispetti e non è certa di conquistare i tre punti per i miei ragazzi deve essere motivo d’orgoglio”. Italia, Germania e Inghilterra nello stesso gruppo. Voi avete possibilità di farcela? “Nel calcio se si può parlare di qualche miracolo sportivo difficilmente questo miracolo si può ripetere. Aver fatto tre punti contro l’Inghilterra vuol dire non concludere il girone a zero come tanti avevano pronosticato. Quando si parla di numeri, di statistiche, bisogna essere oggettivi: siamo gli intrusi di questo girone ma siamo qui e vogliamo giocarcela. Vogliamo uscire dal campo a testa alta, sapendo di aver dato tutto. All’Europeo con Francia, Germania e Portogallo siamo arrivati quarti, ma l’Ungheria a fine girone era contenta e questo ci è bastato. Nonostante il nostro livello non sia quello dell’Italia, la nazionale ungherese è seguita da 10 milioni di persone e in proporzione il tifoso ungherese è appassionato come quello italiano”.