Verona, Tudor: “Abbiamo fatto una buona stagione”

Il Verona si prepara a ospitare il Torino in quello che sarà l’ultimo match al Bentegodi di questo campionato. Alla vigilia della sfida contro i granata, Igor Tudor presenta la sfida in conferenza stampa. Si immaginava di poter giocare per il nono posto quando è arrivato? “Quando uno arriva non pensa troppo al futuro. Poi abbiamo fatto belle cose, e siamo orgogliosi di questo. Domani c’è da difendere il nono posto. C’è da fare una bella gara contro una squadra che ha fatto altrettanto bene, e che gioca in modo simile. L’obiettivo è dare il meglio, sperando che basti”. La rivedremo in ritiro?
“Ne parleremo dopo, ci sono ancora due gare”. Cosa la inorgoglisce di più? “È una domanda importante, servirebbe un po’ di tempo per parlare di questo argomento. Sono felice e orgoglioso della continuità nel voler dare tutto della squadra. Abbiamo quasi sempre fatto le partite nel modo giusto dal primo all’ultimo minuto, e questo non è scontato. È stato merito di tutti, dal mio staff ai giocatori e alla loro predisposizione a soffrire”. Ci fa un punto sulla condizione della squadra? “Non c’è Faraoni, e con lui nemmeno Barak. C’è però Dawidowicz, così come Sutalo”. Cos’ha Barak?
“Ha una cosa al dito del piede. Ha stretto i denti domenica, domani non ce la fa”. Può lanciare Cancellieri? “Vediamo. Proveremo a mettere la squadra migliore in questo momento, c’è da difendere il nono posto. Sarà una gara tosta, non troverei giusto sperimentare troppo”. Come si fa a provare a battere Juric? “È una gara simile a quella con l’Atalanta. Sono importanti i dettagli, è una partita un po’ diversa rispetto alle altre”. Quanto l’ha aiutata il lavoro di Juric? “La base c’era, soprattutto dal punto di vista della cultura del lavoro. Ci sono diversità nel modo di guidare la squadra, di motivare la squadra e di fare dei cambi tra noi. Le somiglianze ci sono, quanto abbia aiutato il suo lavoro è difficile anche per me capirlo”. Per qualcuno sarà l’ultima al Bentegodi. Sarà una motivazione in più? “Le motivazioni sono altre, c’è un nono posto da guadagnare sul campo, e penso sia importante. Le motivazioni sono sempre alte, vogliamo finire nel modo giusto questa annata pazzesca. Quello che ha detto lei può incidere, anche se un giocatore non ci pensa”. Montipò è cresciuto molto. “Sono d’accordo. Gli ho fatto i complimenti, ha fatto una grande annata senza commettere errori gravi. Il merito è suo, e ha uno dei preparatori dei portieri migliori in circolazione”. Quanto è importante l’aiuto del suo staff? “È la qualità delle persone che decide tutto. Non sono tutte uguali”. Organizzerete un allenamento a porte aperte? “Per me non è un problema, possiamo anche organizzare. È la prima volta che mi parli di questo desiderio”.